il pane

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Pula non è solo turismo caratterizzato dalle belle spiagge ma è prevalentemente un paese agricolo legato a sua volta a una forte tradizione culinaria in sardegna e i prodotti in pula le coltivazioni erano principalmente di cereali (grano) e frutta in particola modo i fichi di Pula che venivano trasportati a Cagliari per via mare ma purtroppo a causa di una tempesta la barca affondò in mare davanti alla laguna di nora sucessivamente i trasporti continuarono con i carri trainati dai cavalli, ogni famiglia ne possedeva uno.

carro a buoi con agricoltori sardi
carro a buoi con agricoltori sardi

assegnazione dei campi

Negli anni 50′ prese vita nel comune di pula l’Etfas ( ente trasformazione agraria in sardegna). la filosofia che aveva indotto la riforma agraria era quella di utilizzare delle terre incolte e assegnarle a persone nullatenenti e di buona volontà per migliorare sia quelle terre sia sopratutto le condizioni degli assegnatari e delle loro famiglie.

la vendemmia
coltivazione e lavorazione nei campi

così molte famiglie ebbero di cui sfamarsi riuscendo così ad ottenere le materie prime tra cui il frumento meglio ancora il Grano cappelli

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grano
raccolto grano

potendo così avere pasta e pane fatto in casa che ancora oggi si tramanda la tradizione culinaria.

prodotti della tradizione

tra i prodotti ancora oggi ottenuti con la stessa lavorazione abbiamo sicuramente il pane fatto in casa e cotto nel forno a legna che purtroppo ancora in pochi fanno.

pane sardo cotto nel forno a legna
pane sardo cotto nel forno a legna

le massaie di un tempo per preparare il pane si alzavano molto presto in quanto preparazione del pane pula era il pane della settimana essendo famiglie numerose e per di più essendo tutto fatto a mano richiedeva molto tempo. i principali ingredienti sono semola e farina, esistono diverse forme e varietà similmente presenti in tutta la sardegna seppur segnalando il paese di provenienza in cui veniva preparato come per esempio su Il pane carasau (conosciuto anche come pane carasaupane carasadu, pane fine, pane ‘e fresa e pane fattu in fresa) è un tipico pane sardo diffuso in tutta la Sardegna, a forma di disco molto sottile e croccante, adatto a essere conservato a lungo. Il termine sardo deriva dal verbo carasare, che significa tostare. o altri con qualche variante di nome ma restando valida una sola regola :

si sfrutta prevalentemente quello che la zona produce

pane carasau o pane carasau
pane carasau

subito dopo la preparazione del pane si ripuliva il grano per la lavorazione sucessiva. Una volta macinato il grano si ricavavano varie specie di farina, due specie di fior di farina detto ( scetti) due specie di crusca detto (poddini) due specie di semola detta ( simbula) nella maggior parte del campidano quindi anche a pula troviamo sa Tunda, su maddizzosu, su civraxu, su coccoi, is anguliasa, su pani pintau. ognuno però di questi pani era legato in un qual modo a degli eventi come per esempio

sa tunda , su maddizzosu e su civraxiu erano, pare i pani più comuni di tutti i giorni per quando si andava ai campi a lavorare e perchè più sbrigativi nella preparazione.

sa tunda
donna sarda contadina con sa tunda

poi si si preparava su coccoi o “pane a pizzicorrusu” che richiedeva una lavorazione un pò più lunga in quanto veniva appunto abbellito con le punte chiamate “pizziccorrusu”

pane di pula su coccoi
su coccoi

poi arrivava la Pasqua dove ancora oggi facciamo i coccoetti con l’uovo chiamati ” s’anguliedda de Pasca” per i bambini

tradizione culinaria in sardegna e i prodotti in pula
s’anguliedda de pasca

ed in conclusione su pani pintau dedicato agli sposi con ricche decorazioni

canoedda de is sposus

rappresentava il corso dell’anno, quindi il ciclo della vita, data in dono agli sposi segno di buon auspicio per una vita coniugale ricca di prosperità, abbondanza e fertilità. purtroppo quest’ultimo ora è poco praticato così elaborato ma ci si limita a creare un pane molto più semplice con le sole iniziali degli sposi.

la lavorazione

tavolo per fare il pane
sa mesa de fai pani

dopo aver svegliato il lievito madre (arremoddai su lievitu) l’operazione successiva era quella della lavorazione detta (cumossai) sucessivamente iniziava il lavoro più faticoso amalgamare la pasta ( ciuexi) nel tavolo a posta ( sa mesa de fai pani) e gli appositi rotelle per la lavorazione del pane sarrettasa utensili

tradizione del pane tramandata
ad oggi ancora si tramanda questa preziosa tradizione

Laguna di Nora Aquarium

Laguna di Nora Aquarium

laguna di nora pula
laguna di nora pula

Laguna di nora Aquarium e le sue meravigliefradis minores nora

Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l’ha già creata.
(Albert Einstein)
fenicotteri laguna di nora Laguna di Nora Aquarium
fenicotteri rosa sa genti arrubia

la laguna di nora aquarium, è un’oasi naturale immersa nella macchia mediterranea, infatti abitata da numerose specie protette, convivono moltissime specie di uccelli selvatici, componente naturale più appariscente e rilevante. Il simbolo di questo gioiello naturale sono i Fenicotteri rosasa genti arrubia come vengono chiamati dai cagliaritani. d’altra parte, non potrebbe essere diversamente, infatti Dipende dalla loro dieta, a base di carotenoidi. I fenicotteri, si nutrono infatti di alghe e crostacei che contengono questi pigmenti. La tinta del loro piumaggio di conseguenza è anche un indicatore del loro stato di salute: cioè più il colore tende al bianco, più il fenicottero è malnutrito. basta una passeggiata per vederli a centinaia, che volano o sostano nell’acqua bassa. Tra le altre specie presenti ci sono: in particolare il GABBIANO CORSO Divenuto specie protetta. Nidificando nella torre San Macario e miglior vedetta nella casa dell’atrio tetrastilo nelle rovine di nora

gabbiano corso nora pula Laguna di Nora Aquarium
Gabbiano corso pula-nora
gabbiano corso pula-nora

il cormorano, l’AIRONE GUARDABUOI che ha iniziato a nidificare nel vicino parco del molentargius nel 1985. tutto ciò, regala la possibilità di osservare da vicino la fauna che la popola. Turismo attivo, ittiturismo, educazione ambientale e percorsi naturalistici: queste le principali attività svolte nel parco lagunare. Dal 1993 è inoltre attivo il Centro recupero Cetacei e Tartarughe marine, il quale accoglie, cura e riabilita esemplari spiaggiati o in difficoltà, tra cui la tartaruga caretta caretta. Visiterai il “Percorso Biodiversità” attraverso l’Aquarium mediterraneo, la Galleria Cetacei, il Centro recupero Tartarughe marine.

efis tartaruga caretta caretta Laguna di Nora Aquarium

la liberazione delle tartarughe

Laguna di Nora Aquarium

Situata nei pressi dell’area archeologica di Nora si estende l’area lagunare di Nora che comprende il ramificato sistema di canali ed isolotti del delta del Rio Arrieras e la laguna vera e propria separata dal mare da un lungo argine artificiale e dalla penisola naturale di Fradis Minoris. È un importante ecosistema, popolato da una moltitudine di esseri viventi vegetali e animali, che ospita la colonia più imponente in Italia del gabbiano corso. È possibile effettuare percorsi naturalistici, visitare il piccolo acquario e immergersi nelle antistanti acque marine in cui scoprire e ammirare alcuni resti dell’antica Nora.

Un momento speciale nella quiete del parco per osservare e godere del mare e della laguna.

La laguna in primavera si riempie di vita tra i colori e i profumi dei fiori e della macchia mediterranea

laguna di nora fradis minoris
http://www.lagunadinora.it/sezione.php?idsez=32&ID=335

Al termine, se vorrai, potrai gustare l nostri menù dell’ittiturismo Fradis Minoris nella splendida terrazza sulla baia.

Chiesetta di Nora

Chiesetta di Nora sant’efisio

Chiesa di Sant’Efisio Martire

La storia della Chiesa di Nora

Le tracce risalenti alla Chiesa di Nora purtroppo non sono tante, si suppone che fosse già preesistente un’altra area di culto di circa un millennio prima della Chiesa attuale e quest’ultima, offre un’immagine realistica di quella che esisteva già. Probabilmente in un intervento di ristrutturazione in epoca bizantina erano destinati gli arredi liturgici in marmo tra cui: capitelli, pilastri etc. recuperati sul mare antistante la vicina isola di san macario. Dove si narra che pure nell’isolotto era presente una chiesa che ospitava Monaci di rito Greco provenienti da Costantinopoli; Si dice che quest’isolotto servisse come stazione di quarantena per il porto di Nora. Quasi nulla rimane più di questo convento.

Sulla terra ferma, c’è appunto la Chiesetta di Nora risalente al XII secolo, consacrata a Sant’Efisio santo patrono della Sardegna. Nel 1089 venne ricostruita dall’ordine dei Padri Vittorini, servendosi di materiali provenienti dall’antica Nora . risulta che essi ricostruirono e riconsacrarono la Chiesa nel 1102.

da Nora a Pisa

nel XI secolo tuttavia si registrano delle particolari vicende riguardanti la chiesa martiriale. Trasferite a Pisa le reliquie di Sant’Efisio perchè vi fossero custodite durante il periodo delle scorrerie degli Arabi, rientrate nell’isola solo nel 2011. Mentre i vittorini portarono a Nora le reliquie del Santo francese, San Potito, vescovo di Lione ucciso nel 177 d.c. al tempo dell’imperatore Marco Aurelio.

I restauri

La Chiesa ha subito due ulteriori restauri, il primo nel settecento, per quanto riguarda il secondo non si ha una data precisa in quanto non era stato ultimato per via dei danni provocati dalle mitragliatrici e dai cannoni dell’aviazione militare alleate nell’aprile 1944, sono infatti ancora presenti a batteria boggio le piazzole dove venivano collate le mitragliatrici e i cannoni.

Chiesetta di Nora Sant'efisio
chiesetta di nora sant’efisio

L’interno presenta una pianta longitudinale a tre navate, scandite da archi sorretti da possenti pilastri, al termine della navata centrale più ampia delle due laterali si apre un abside con copertura a semicatino; una scala ricavata sulla parte destra da accesso alla cripta.

Chiesetta di Nora Sant'efisio
Chiesa di Sant’Efisio

come accennato la suggestiva Chiesa di Nora o meglio di Sant’Efisio è meta della storica processione ” Sagra di Sant’Efisio divenuta patrimonio immateriale dell’Unesco”. L’area situata nei pressi della città antica, ove si presuppone che alla morte di Efisio un nucleo cimiteriale cristiano si sia sviluppato attorno alla memoria del martire, in quanto ritrovamenti di iscrizioni funerarie risalenti al IV-VI secolo d.c da alcune tombe a cassone e frangenti di un mosaico funerario conservato nel museo archeologico G.patroni di Pula


Chiesetta di Nora Sant'efisio
https://www.floricolturaloi.it/
Sant'Efisio martire a nora Pula

https://it.wikipedia.org/wiki/Sant%27Efisio

IL santuario sorge nel luogo in cui secondo la tradizione sarebbe avvenuto il martirio del giovane soldato Efisio. Principalmente incaricato di perseguitare i cristiani poi convertitosi alla loro stessa fede. E’un importante luogo di culto e memoria per i devoti del Santo, i quali da oltre tre secoli, nel mese di maggio, accompagnano il simulacro di Sant’Efisio, dal quartiere Stampace di Cagliari(dove è presente la cripta) fino a Nora.